Buongiorno readers,torniamo con la rubrica INTERVISTE e oggi vi rilascio la mia piacevolissima chiacchierata con Marco Dollera autore del libro "L'occhio e la spada" edito dalla Plesio Editore (La mia segnalazione con tutti i dati)
Iniziamo
1-Chi è Marco Dollera?Le tue passioni?
Intanto volevo ringraziare Emanuela e Bookislife per aver dedicato tempo e spazio a questa intervista.
Nella vita oltre alla letteratura ho tanti interessi: cinema, musica, sport, viaggi. Ma la passione più grande è per il mare e per l’attività subacquea. Sono neolaureato in Scienze ambientali, e sogno di trovare lavoro nel campo della protezione marina.
2-Quando è nata la tua passione per la scrittura?
È una passione che ho da sempre. Ho iniziato fin da bambino a divorare fumetti (soprattutto Disney), e presto è nata in me la voglia di inventare qualcosa di mio. Ai tempi della scuola elementare, ho avuto la fortuna di incontrare un insegnante che mi ha spronato ad iniziare a scrivere qualcosa, e così sono nate le prime pagine del mio romanzo.
3-Quando è nata l'idea di questa storia?e cosa ti ha ispirato?
All’inizio non avevo in mente nulla di particolare, avevo solo voglia di creare qualcosa. I personaggi sono nati come alter ego dei miei amici, il background invece è nato in un momento in cui mi divertivo a disegnare cartine di continenti fantastici. Successivamente ho messo insieme le due cose, e la storia ha iniziato a delinearsi nella mia testa.
4-A quale dei personaggi del libro sei più legato?
Zei è stato il primo in assoluto a nascere, e vederlo crescere man mano che la storia andava avanti mi ha fatto affezionare a lui. La stessa cosa vale per il suo antagonista, Locke. è uno dei personaggi su cui ho dovuto lavorare di più, e probabilmente questo ha contribuito nel renderlo uno dei miei preferiti.
5-C'è uno dei personaggi che ti somiglia di più caratterialmente??
Sono dell’idea che uno scrittore metta un po’ di se stesso in ogni personaggio che crea. Quando un personaggio fa qualcosa, o prende una decisione, è lo scrittore a decidere per lui, e quindi ad immedesimarsi.
Quello con cui è stato più semplice farlo, è stato Zei. Direi che con lui ho fatto un po’ il contrario, invece che chiedermi come avrebbe reagito lui a certe situazioni, mi sono chiesto cosa avrei fatto io, e l’ho fatto comportare di conseguenza.
6-Quali sono state le difficoltà che hai riscontrato nella stesura del romanzo?
La parte più difficile, soprattutto all’inizio, è stata delineare i profili dei personaggi. Nella mia testa era chiaro quale fosse la personalità di ognuno di loro e quali fossero i loro interessi. Dovevo fare in modo che fosse chiaro anche per un lettore che non sapesse nulla di loro.
7-Solitamente dove scrivi?in che ambiente e quando durante l'arco della giornata?
Mi piace lavorare a casa, con il mio portatile e quando non ho nessuno intorno. Non ho degli standard precisi in fatto di tempi, e penso sia lo stesso per tutti gli esordienti. Diciamo che quando ho un po’ di tempo libero ogni occasione è buona.
8-Adesso dicci..che tipo di scrittore sei? Metodico e quindi segui
uno schema per scrivere o istintivo e ti fai guidare dalla “penna”senza seguire scalette?
Mi piace prima di tutto creare un background e delineare i profili dei personaggi. Su questo sono abbastanza metodico. Riempio fogli di disegni e di appunti e cerco di schematizzare tutto il materiale che ottengo. Per quanto riguarda la storia invece è tutto l’opposto. Quando i personaggi iniziano a muoversi, non ho in mente cosa potrebbe accadere da una pagina all’altra. Mi lascio guidare dall’istinto e faccio in modo che siano le scelte dei personaggi a stabilire cosa accadrà.
9-Quali caratteristiche deve avere secondo te un buon fantasy?
Penso che un background che faccia desiderare al lettore di vivere dentro la storia è un ottimo cavallo di battaglia. Trovatemi un fan di Harry Potter che non vorrebbe andare ad Hogwarts e mi toglierò il cappello.
Inoltre deve avere dei personaggi con cui è possibile immedesimarsi, e una storia che faccia desiderare di sapere sempre cosa succede nel capitolo successivo.
È una cosa che vale per tutti i libri, ma nel Fantasy l’autore può dare libero sfogo alla propria immaginazione senza considerare le leggi della realtà, e questo genera delle potenzialità enormi.
10-Hai un libro che ha influenzato particolarmente la tua vita?
Il libro che più di ogni altro ha segnato la mia personalità, non ha nulla a che vedere con il fantastico. Si tratta di “Band of brothers” di Stephen Ambrose. Mi ha insegnato molto sui legami che possono nascere anche nelle situazioni più disperate, e che nel nostro passato ci sono storie di persone che vale la pena non dimenticare mai.
11-La tua citazione preferita letta in un romanzo o il tuo motto
nella vita?
Mi ricollego alla risposta precedente, citando un brano dell’Enrico V di William Shakespeare riportato nel romanzo “Band of brothers”:
"Da oggi, fino alla fine del mondo, noi che siamo qui verremo ricordati.
Noi pochi fortunati, noi banda di fratelli.
Perché colui che oggi è con me e versa il suo sangue sul campo, colui è mio fratello".
12-C'è uno scrittore che consideri il tuo idolo?
Anche se scontato, vorrei citare colossi come Tolkien o la Rowling, per quello che hanno regalato al mondo della letteratura e a intere generazioni di lettori e scrittori.
Sul piedistallo insieme a loro voglio mettere anche David Eddings, perché mentre divoravo i suoi romanzi, speravo che un giorno qualcuno avrebbe fatto la stessa cosa con uno dei miei lavori.
13-Quali emozioni provi nel vedere il tuo romanzo pubblicato?Hai timore del giudizio del pubblico?
Tanta soddisfazione, soprattutto considerando le difficoltà che, come ogni altro esordiente, ho incontrato anche solo per trovare il tempo per scrivere. Non temo il giudizio del pubblico, perché so che non esiste nulla che possa piacere a tutti, ma sono anche consapevole di poter ancora migliorare molto. Cercherò di prendere ogni commento o critica per rendere il mio prossimo lavoro migliore di quello precedente.
14-Hai altri libri nel cassetto o comunque hai intenzione di
scrivere altri libri in futuro?
Ho già terminato un secondo romanzo, scritto in modo differente da “L’occhio e la spada” ma sempre di genere fantastico.
Nel prossimo futuro ho in programma di scrivere qualcosa anche di altri generi, ad iniziare da thriller e romanzi di avventura. Voglio scoprire dove posso dare il meglio.
15-Adesso concludo chiedendoti se hai dei consigli da dare a tutti gli aspiranti scrittori che proprio come te vogliono intraprendere questa strada.
Semplice, leggere tantissimo e scrivere ancora di più. Ogni volta che ne avrete l’occasione. Non c’è altro modo per imparare, secondo me. Scrivere, scrivere, scrivere.
Poi fate leggere i vostri lavori a più gente possibile, e prendete le critiche in maniera costruttiva, rimettetevi davanti al foglio e continuate a scrivere.
A questo fine, per terminare vorrei citare Richard Bach:
“Uno scrittore professionista, è un dilettante che non ha mai mollato.”
Colgo l'occasione per ringraziare Marco Dollera per la disponibilità e la sua gentilezza nel prestarsi a questa mini intervista,ho apprezzato moltissimo le sue risposte e credo sia un bravissimo scrittore con la testa sulle spalle..ancora Grazie!!
Con voi readers ci vediamo alla prossima intervista :P
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